L’attuale Liceo Maria Montessori nasce come Scuola Magistrale Statale per la formazione delle maestre del grado preparatorio secondo il metodo della dott. ssa Montessori con ordinamento speciale, per regio decreto dell’8 agosto 1924.
La necessità di preparare le future insegnanti per le “Case dei bambini” fu avvertita già all’indomani della erezione in Ente Morale dell’Opera Montessori in Roma (Regio Decreto 8 agosto 1924 n.1534), che si proponeva “…di diffondere in Italia e all’estero il movimento per l’applicazione del metodo di educazione infantile”[1].
Con nota del 7 agosto 1926 [2]il Ministro della Pubblica Istruzione Pietro Fedele aderiva alla proposta del Governatore di Roma Filippo Cremonesi per l’istituzione della “Regia Scuola di metodo Montessori”. Tale proposta veniva rimessa alla Presidenza del Consiglio dei Ministri (Governo Mussolini) il 9 agosto 1926. Fu sicuramente uno degli atti che portarono al Regio Decreto n. 781 del 5 febbraio 1928 che istituì la scuola. Il successivo 1 ottobre 1928 le prime allieve varcarono la soglia dell’ istituto governatoriale “Ermenegildo Pistelli” in via Monte Zebio a Roma[3]per iniziare una storia che continua ancora. Doveva essere una sede provvisoria, il Governatore Francesco Boncompagni Ludovisi aveva deliberato la costruzione di una nuova sede più adatta in previsione di un successivo graduale sviluppo. Caratteristica di questa istituzione era la contiguità, per esercitare il fondamentale tirocinio, con quattro sezioni infantili che inizialmente accolsero circa duecento bambini dai tre agli otto anni di età. Prima Direttrice fu nominata, su indicazione del Governo, la Dr.ssa Maria Montessori. Dal punto di vista del funzionamento, quindi, la “Regia Scuola di metodo Montessori” si collegava non solo alla scuola d’infanzia, ma anche a quella elementare, tenendo ben presente che dalla nuova istituzione scolastica dovevano uscire “…le insegnanti destinate a diffondere con la sua applicazione integrale il Metodo in Italia e nella quale vengono elaborati i principi del Metodo Montessori applicati alla scuola secondaria…”[4].
Nel 1932 il rapporto di collaborazione tra la Dr.ssa Montessori e il Capo del Governo Benito Mussolini iniziò a rompersi: in modo particolare alcune conferenze tenute dalla Dottoressa presso il Bureau International d’Education di Ginevra sul tema dell’educazione alla pace mostravano una frattura insanabile rispetto al modello educativo fascista. Il 16 ottobre 1936 la “Regia Scuola di metodo Montessori”[5] venne chiusa.
Nel 1947 Maria Montessori fu di nuovo in Italia ed in una intervista, concessa al cinegiornale “Settimana Incom” del 13 maggio di quell’anno, affermava di voler riaprire le scuole con il suo metodo chiuse dal fascismo. Tra queste la “Scuola di metodo”, ma l’intento non fu certo facile. Va sottolineato, però, che al momento della chiusura non fu adottato nessun provvedimento definitivo: in particolare non fu abrogato il RD 5 febbraio 1928 n 781 che l’aveva istituita, né il RD 14 gennaio 1929 n. 190 che aveva stabilito la convenzione con il Governatorato di Roma. Con l’ordine del giorno del 21 ottobre 1953 presentato alla Camera dei Deputati gli onorevoli “…Scaglia, Jervolino Maria, Bertinelli, La Malfa, Degli Occhi, Villabruna, Moro e Malagugini…” , invitavano il Governo “…a contribuire per la parte di sua competenza alla riapertura della scuola per la preparazione delle maestre di grado preparatorio secondo il metodo Montessori, già funzionante in Roma e soppressa nel 1936 per ragioni di persecuzione politica”[6].
La nuova “Scuola Magistrale di Metodo Montessori” fu riaperta nella sua forma di scuola di Stato solo nei primi giorni di ottobre del 1964 in due padiglioni prefabbricati nella pineta di Monte Antenne a Roma, successivamente fu trasferita nell’attuale sede di via Livenza 8 e in via Puglie 8[7].
L’ introduzione della normativa che prevedeva il diploma di laurea nei concorsi per insegnanti di scuola materna ed elementare modificò radicalmente la scuola magistrale: non potendo più fornire il titolo per l’insegnamento si trasformò in Liceo.
Nel 1988 iniziò la sperimentazione quinquennale del liceo Linguistico e del liceo Pedagogico secondo il metodo Montessori, nel 1992 con l’attivazione del Liceo Scientifico Tecnologico si adottarono i piani di studio della sperimentazione "Brocca”. Nel 1997 L’Istituto di Istruzione Secondaria di Secondo grado “Maria Montessori” venne scelto con altre 22 scuole a livello nazionale per sperimentare i curriculi dell’autonomia scolastica. Furono istituiti così il Liceo Classico, Il Liceo Scientifico e il Liceo delle Scienze Sociali.
Con la riforma scolastica operata dal Ministro Mariastella Gelmini nel 2011 terminarono le sperimentazioni. Attualmente il Liceo Statale “Maria Montessori” annovera il Liceo Scientifico delle Scienze Applicate, il Liceo delle Scienze Umane, Il Liceo Linguistico e il Liceo Classico.
Fin dalle sue origini la scuola ha quindi dimostrato una particolare vocazione alla sperimentazione e alla valorizzazione del processo dell’autonomia scolastica, mantenendo negli anni una tradizione pedagogica centrata sul rispetto verso la persona in formazione, sull’importanza dell’ambiente come fattore essenziale per l’apprendimento, sull’attenzione al processo formativo del discente, oltre che sui risultati attesi.
Non ultimo in ordine di importanza è anche lo spirito di ricerca che ha caraterizzato l'Istituto ed ha dato un notevole contributo alla storia della scuola italiana. Esso infatti ha organizzato, per conto dell'allora Ministero della Pubblica Istruzione, seminari di formazione per i docenti, per il riordino dei cicli scolastici, ha pubblicato ricerche, audiovisivi, progetti di diverso genere ed infine è impegnato, oggi, su un progetto di ricerca centrato su M. Montessori ed il suo metodo.
Testimonianza di questo percorso è il piccolo Museo ospitato nei locali della scuola, che conserva una parte del materiale didattico in uso nelle scuole montessoriane delle origini, oltre a documenti relativi alla figura di Maria Montessori.
PRINCIPI ISPIRATORI E FINALITA’
Maria Montessori, con straordinaria modernità e lungimiranza, sosteneva che la scuola superiore, nucleo essenziale dell'educazione, dovesse avere sempre presenti i cambiamenti e le nuove richieste di una società in continua evoluzione. Questo perchè l'adolescente, con la sua personalità ed i suoi bisogni, fosse posto al centro del processo educativo e ne uscisse non soltanto dotato di conoscenze e capacità tecniche, ma anche con la capacità di orientarsi ed adattarsi alle sfide della sua epoca.
Alla Montessori non sfuggiva, inoltre, la criticità dell'età adolescenziale, così condizionata dallo sviluppo fisico quanto dalle emozioni forti, dai dubbi, dalle incertezze, eppure la Dottoressa riteneva che fosse proprio questo il momento di suggerire e sviluppare nei ragazzi il senso di giustizia e di dignità personale, elementi fondamentali per un individuo/essere sociale.
Forte di questa eredità culturale e dell'esperienzamaturata nei molti anni di impegno innovativo e sperimentale l'Istituto Montessori promuove dei principi ispiratori e delle finalità generali che sono alla base degli obiettivi educativi proposti dal liceo.
L’azione educativa è dunque centrata sulla persona-studente con tutte le sue dimensioni: fisica, intellettuale, psicologica e sociale.
L’attenzione del corpo docente è concentrata, oltre che sui risultati attesi, sullo snodarsi del percorso formativo, che viene via via integrato e sostenuto con l’adozione degli strumenti didattici atti ad offrire a tutti gli studenti pari opportunità formative.
Il discente è considerato, inoltre, protagonista del proprio processo di formazione ed è sì accompagnato nell’apprendere, nel sistematizzare quanto appreso e nel percorso di autocorrezione, ma è altresì spinto all'autonomia nel lavoro e nella costruzione della propria personalità.
Perché questo si realizzi è imprescindibile un profondo rispetto dei ragazzi che si apprestano, attraverso lo studio, a dotarsi degli strumenti utili per affrontare la loro vita di adulti.
La finalità cui la compagine scolastica è rivolta è, dunque, la costruzione di personalità armoniche, equilibrate, capaci di operare nel presente in modo critico e consapevole, aperte alle innovazioni, fornite di strumenti intellettuali e culturali e della disposizione a continuare ad imparare .
Il primo elemento necessario per lo sviluppo armonico e completo dello studente è costituito dall’ambiente che lo circonda. E’ un obiettivo importante del liceo Montessori far sì che la scuola risulti sempre un luogo fisicamente gradevole, pulito ed accogliente. Questo è un modo per rispettare la persona del ragazzo, ma è anche un modo per suscitare negli alunni il rispetto per il luogo in cui vivono e che dovranno lasciare ad altri dopo di loro.
Altro fattore fondamentale è l’interesse attivo per la dimensione psicologica e sociale del giovane, che si concretizza anche nell’impegno per l’accoglienza, per l’orientamento in entrata e in uscita e per il ri-orientamento in itinere, favorito dalla presenza di più indirizzi.
L’aspetto della socialità, infine, è costantemente promosso nella scuola anche grazie alla fortuna di avere studenti provenienti da diverse parti del mondo: una ricchezza non soltanto culturale, ma anche umana ed esperienziale.
E’ su questo ultimo punto che si fonda un’altra finalità del liceo Montessori: la pluralità di indirizzi consente uno scambio ricco e proficuo di opinioni, metodi, approcci alla realtà e su questo scambio si fonda la dimensione aperta, tollerante, democratica del cittadino che la scuola vuole formare. Un cittadino, inoltre, attento ai bisogni degli altri, disposto a collaborare per il bene comune, impegnato nella costruzione del domani con gli altri, solidale e sensibile.