Liceo Statale

Maria Montessori

Avvisi

Da Maria Montessori alla didattica della "rete".

Come da programma si è svolto ieri, 31 marzo 2015, il primo corso di formazione organizzato dai docenti per i docenti montessoriani. L'obiettivo è ambizioso, quello di cominciare a ragionare in modo montessoriano nella didattica anche con gli adolescenti. Chi ha partecipato all'incontro ha avuto modo di rendersi conto di quanto questo obiettivo sia tutt'altro che fuori portata.

Siamo partiti dalla matematica e alla didattica montessoriana della matematica per arrivare all'archeologia e alla didattica montessoriana dei beni culturali.

L'esperienza di apprendimento, ha spiegato Benedetto Scoppola, presidente dell'Opera Nazionale Montessori, già docente di matematica all'università, è qualcosa che coinvolge tutte le dimensioni della vita della persona. Scoppola ha spiegato come a livello neurologico l'apprendimento più ricco è quello che riesce a collegare neuroni più distanti tra loro, situati addirittura in emisferi diversi. Questa capacità di costruire ponti di collegamento neuronali che deriva dalla combinazione di esperienze di apprendimento percettive e astrattive incide sulla formazione razionale della persona.

la razionalità, alla base del pensiero matematico ma anche di tutto il pensiero che voglia dirsi situato, autentico e significativo in una prospettiva intellettuale, sociale e culturale, è il risultato di un'unitarietà di mano, mente e cuore che è alla base del pensiero montessoriano. Irrazionalità è divisione, disordine. è il buco al centro della tela che tutto divide e lascia sospeso. è il pensiero debole, la convinzione che ci sia un limite alla soluzione dei problemi.

mi ha molto colpito l'immagine del "quadro" che Benetto Scoppola ha richiamato a proposito dell'affetto nutrito da Maria Montessori per questo termine. "Il termine quadro, ha detto, ricorre sempre nella letteratura della Montessori". Quadro rimanda all'idea di complessità sublimata nell'unità. Non esiste quadro che non sia situato nella sua realtà, autentico nella sua oggettività, significativo nella sua soggettività. Oggi i neuroscienziati si chiedono come abbia potuto fare la Montessori a formulare teorie che soltanto oggi, come le morderne tecniche diagnostiche per immagini è possibile dimostrare. 

Credo che nell'intuizione del concetto di "quadro" ci sia molto di questa sua capacità unica nella storia del pensiero moderno stesso oltre che diq uello scientifico e pedagogico in particolare.

La consapevolezza, cioè, che l'essere umano è sempre situato in un tempo e in uno spazio concreto, che sia autentico in quanto tale, significativo per sé e per gli altri. Anche la scienza contemporanea non riesce a spiegarsi come possa aver fatto una donna scienziato a preconizzare tutte le più importanti scoperte delle neuroscienze (quindi della più alta forma di conoscenza, una metaconoscenza, se non un'autoconoscenza del pensiero sul pensiero), perché non riesce a cogliere quello che effettivamente ieri è stato possibile intuire dalle suggestioni che Benedetto Scoppola ha lanciato, e cioè che il presupposto teorico ma anche scientifico in senso stretto di Maria Montessori non è razionale, non è la razionalità per la razionalità. L'origine delle cose è qualcosa di più alto e che tende a guardare la realtà da un punto di "osservazione" che è tutt'altro da quello che il pensiero razionale stesso, dalla rivoluzione dei lumi in poi, in parte ha negato (anche a se stesso). Questo punto di vista non è positivo rispetto alle cose ma rispetto all'essere umano. Le cose e l'umanità, cioè, non sono interpretabili allo stesso modo. Se esiste una fisica delle cose, questa può diventare fonte di scoperta e conoscenza per l'uomo che grazie alla loro manipolazione può inferire nuove regole e conoscenze della realtà che lo circonda, ma esiste un livello di osservazione che è ancora superiore a questo. In questo senso è significativa la fotografia mostrataci da Scoppola nel finale della lezione, in cui si vede Maria Montessori che seduta su una poltrona con ai piedi un bambino che giocava con del materiale strutturato, lo "osserva".

Osservazione - quadro, due concetti legati, ma attenzione, non alla sfera puramente etica ma semmai soprattutto estetica. Quel bambino era per Maria Montessori un semplice oggetto da misurare, ma un quadro, un opera d'arte nel suo divenire storico, qui ed ora, di un'intelligenza che debba restituire l'idea tanto di bellezza quanto di morale.

Sono fermamente convinto che nella difficoltà di comprendere la vastità del pensiero di questa donna risiedano tante difficoltà, anche contemporanee, di di evocarla e applicarla, ma soprattutto una difficoltà di "prospettiva", quella cioè che faccia dell'insegnante (magari anche di un educatore o anche di un genitore) un "osservatore di un quadro". 

Per questo approfittando della splendida occasione che è stata quella dell'avvio di questo corso di formazione organizzato dal nostro Liceo e reso possibile dal lavoro del prof. Marco Ostili e GIuseppe Lattanzi, che hanno collaborato alla sua realizzazione con l'Opera Nazionale Montessori, mi sento di lasciare a questa scuola ma soprattutto alla comunità educante (ad iniziare da quella professionale dei docenti) uno strumento della scuola per la scuola. Un'area di pubblicizzazione di contributi, idee, scoperte, ricerche, sperimentaioni, riflessioni, tese a realizzare questa "prospettiva" montessoriana, a cui tutti possano partecipare.

Questo spazio di pubblicizzazione si chiamerà appunto "Prospettive montessoriane" e ambisce a diventare un vero e proprio giornale della comunità educate scolastica montessoriana interamente realizzata da una scuola pubblica statale. La pubblicazione conterà su una serie di patrocini a cominciare da quello dell'Opera Nazionale Montessori, che potrà utilizzare in tutto o in parte i contributi anche per le proprie pubblicazioni on line e cartecee.

Chiunque interessato può inviare i propri contributi alla prof.ssa Fago all'indirizzo e-mail

Vi ringrazio quindi per l'attenzione e auguro a questa scuola che, come ci ha ricordato il prof. Lattanzi, è stata la prima scuola secondaria montessoriana al mondo e a questa iniziativa una prospettiva bella, nuova oltre che buona.

 

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