Luca Cencioni, Essena Cipriani, Mirco Di Iulio, Gianluca Di Gifico, Francesco Fabrizi, Enrico Pistolese, Irene Savinelli, Aurora Tassinari sono gli studenti diplomati del Liceo Montessori che, su invito della Comunità terapeutica di San Patrignano, hanno preso parte lo scorso 10 e 11 ottobre all’annuale We Free.
“Noi liberi”, soprattutto dalla droga e non solo, è una manifestazione inserita nel progetto di prevenzione che questa comunità terapeutica porta avanti da anni. Quest’anno 2700 studenti provenienti da tutta Italia si sono assiepati a Coriano, sede della Comunità, per partecipare a una due giorni fatta di incontri, dibattiti, workshop e soprattutto festa. Tra questi 8 studenti del Montessori hanno svolto l’importante ruolo di tutor. Inutile dire che per tutta la nostra scuola è stato motivo di orgoglio essere stati scelti per fare parte della struttura organizzativa di un evento così importante a cui ha partecipato anche il Ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli.
La Comunità di San Patrignano porta avanti da anni il progetto “WeFree”, un’ampia rete d’interventi di prevenzione sul territorio nazionale incentrati sulla “peer-to-peer education”, con il coinvolgimento di alcuni ragazzi della comunità, ma in questa occasione alcuni nostri ex studenti hanno potuto partecipare in maniera attiva dopo lo stage di formazione frequentato lo scorso aprile. “L’esperienza di San Patrignano è stata per me una sorpresa;- scrive Mirco Di Iulio- non mi sarei mai aspettato, ad aprile, quando sono stato per la prima volta in questa comunità, che questo luogo, che questi ragazzi mi sarebbero entrati dentro e avrebbero lasciato un segno così forte da farmici tornare diversi mesi dopo. Quando sono tornato l’emozione è stata tanta come tanta è stata la curiosità e la paura di quello che sarei andato, insieme a i miei compagni, a fare, ma questi splendidi ragazzi pieni di vita mi hanno fatto sentire subito a casa.
Questa volta, peró, era la loro festa, era la decima edizione del "We Free Days", un momento di divertimento in cui essere spensierati. Penso che gli studenti che hanno visitato Sanpa esclusivamente in questa occasione non hanno sentito appieno il puro senso della comunità, quello che ho avuto l'onore di conoscere durante la mia prima visita e per questo ringrazio la mia scuola che mi ha fatto conoscere questa splendida realtà di cui non ero a conoscenza!”.
Durante uno dei dibattiti che si sono susseguiti in questa manifestazione il sottosegretario del Miur On. Gabriele Toccafondi ha attribuito alla scuola un ruolo di guida del processo educativo dei giovani. “La scuola è il luogo principe dell’educazione insieme alla famiglia. È a scuola che i giovani costruiscono il proprio futuro e scoprono la propria strada.” Lo stesso Sottosegretario ha poi constatato come questo luogo idealmente chiamato a formare le nuove generazioni sia purtroppo diventato oggi a volte la principale piazza dello spaccio. “Il 33% della popolazione studentesca delle superiori ha fatto uso di cannabis, sono circa 804.000 ragazzi tra i 15 e i 19 anni che ha utilizzato cannabis almeno una volta nella vita, il 16% ovvero 400.000 studenti ne ha fatto uso nell’ultimo mese, 90.000 di questi ne fa un uso quasi quotidiano e 150.000 un uso considerato problematico. Ma la novità è l’entrata sul mercato dell’erba sintetica, con percentuali molto alte, l’11% dei ragazzi, circa 250.000 ragazzi, ha fatto uso di ‘Spice’, una droga sintetica totalmente chimica che produce danni elevati e che si trova sul web, la chiamano la ‘droga zombie’. Di fronte a questi dati è decisivo entrare, come stiamo facendo, dentro le scuole non voltarsi dall’altra parte, ma affrontare il problema insieme a chi sul tema lavora quotidianamente: medici, comunità di recupero, psicologi, forze dell’ordine”.
Il Liceo Montessori con il progetto di formazione “Tutor per la prevenzione dalle dipendenze” ha voluto realizzare proprio questo: oltre l’impegno delle Forze dell’Ordine, la doverosa sorveglianza negli ambienti scolastici si sono sviluppate iniziative proprie della funzione educativa e formativa che la scuola deve portare avanti. Formare un gruppo di studenti per la prevenzione secondo il principio di SanPa “peer-to-peer education”, è l’obiettivo raggiunto con una esperienza mirata in collaborazione con i 1300 ospiti della Comunità di San Patrignano. “È stata un'esperienza indimenticabile- ha scritto la nostra Irene Savinelli-, una di quelle che mi ricorderò per sempre, una di quelle esperienze, molto rare, che dopo essere state vissute ti fanno vedere la realtà con altri occhi, un'esperienza vissuta in un posto magico; un posto che offre una seconda possibilità a tutti, un posto reso meraviglioso dai ragazzi che lo abitano, ragazzi con tanta voglia di vivere e tanta speranza. È difficile spiegare a parole quello che ho provato, mi sono emozionata ed è complicato spiegare le emozioni provate, quello che posso dire è che spero che molti studenti facciano questa esperienza affinché capiscano di cosa parlo. Questa esperienza che ci ha fatto indubbiamente crescere, che ci ha fatto mostrato, ancora una volta, quanto i ragazzi di Sanpa siano meravigliosi, pieni di vita, voglia di fare e che ci ha fatto capire ancora meglio quanto sia importante offrire una seconda possibilità a tutti”.
Anche in quest’anno scolastico sarà attivato questo progetto scegliendo una struttura che ormai rappresenta il punto di maggiore sviluppo sul piano della prevenzione alle dipendenze. La Comunità di San Patrignano negli ultimi dieci anni ha coinvolto trecentomila giovani arrivando a raggiungere il ragguardevole numero di cinquantamila studenti l’anno che svolgono attività di stage o visita. Tra questi nel 2018 non mancheranno i nostri magnifici ragazzi che, per la prima volta, saranno seguiti anche dai loro compagni più anziani ormai divenuti tutor esperti. (Referente Prof. Giuseppe Lattanzi)